Molto spesso i bambini che hanno atteggiamenti di "perdita del controllo" e che attuano comportamenti animati da forti scatti di rabbia sono considerati comunemente come cattivi o comunque degni di una punizione.Ai genitori, educatori ed insegnanti viene spesso da chiedersi
quando c'è da preoccuparsi di fronte a queste situazioni e se vi siano
tecniche o strategie utili da mettere in atto per aiutare un bambino a gestire questa complessa emozione.
Rispondere a questi interrogativi non è semplice ed è sempre importante avere un quadro ed una conoscenza approfondita del bambino e dei suoi contesti di vita per costruire le strategie più adeguate sulla base dei suoi bisogni. E' comunque possibile fornire una chiave di lettura e dei suggerimenti che possano essere utili a tutti coloro che si trovano a confrontarsi con questa emozione.
A questo proposito potrà essere utile, innanzitutto,
fermarsi un attimo a riflettere su cosa sia la rabbia.
La rabbia è una risposta innata del nostro organismo a situazioni ritenute minacciose. L'uomo, infatti, ha due reazioni fondamentali quando percepisce una situazione di pericolo: da un lato agisce con l'attacco ed è proprio in tal caso che subentra questa emozione; dall'altro vi è la reazione di fuga, dettata da una forte paura.
Il bambino che reagisce con stati di rabbia intensa, quindi, si troverà molto probabilmente a livelli troppo altri di stress e percepirà ogni cosa come una minaccia.
Dietro un bambino apparentemente "cattivo" è utile, quindi, soffermarsi a comprendere cosa accade dei contesti in cui vive, la sua percezione delle situazioni, per guardare oltre ed aiutarlo a superare questa sovraeccitazione, questa tensione emotiva dettata dalla difficoltà ad "assorbire" certi vissuti.
La rabbia che abbiamo dentro di noi può essere agita in due modi differenti: la reazione può essere diretta e comprendere una percentuale di aggressività che gettiamo sull'altro; oppure può essere indiretta ed in tal caso ciò provocherà un turbamento nell'equilibrio emotivo e fisico di coloro che ci circondano.
I bambini che sperimentano la rabbia
spesso ricercano giochi e film pieni di violenza.
Possono tendere, in più occasioni, ad identificarsi ed a provare soddisfazione nel vedere come vincitore del gioco o della storia il personaggio considerato cattivo, Sono questi bambini che potremmo definire come prigionieri della propria rabbia.
E allora, cosa possono fare i genitori, oppure gli insegnanti o educatori per affrontare il proprio bambino in preda a tale emozione?
Ecco
alcuni suggerimenti:
- innanzitutto può essere utile
osservare il bambino durante il gioco e prestare attenzione ai suoi interessi per cogliere dei segnali relativi all'equilibrio emotivo del bambino stesso, come quelli sopra descritti;
- in secondo luogo
durante una crisi di rabbia può essere utile parlare al bambino utilizzando un tono costante nella sua intensità e calmo, pacato, al fine di creare il contenimento necessario che gli consenta di gestire al meglio questa potente emozione.
Se sei un genitore, oppure un insegnante o educatore forse ti sei identificato nella situazione che abbiamo delineato o forse ne stai vivendo una simile e desideri avere un confronto in merito o capire quali siano le strategie giuste da applicare per far fronte agli scoppi di rabbia del bambino o dei bambini di cui ti prendi cura oppure ancora pensi di avere necessità di sostegno per gestire al meglio il delicato compito di genitore o di educatore.
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